Via libera ai vaccini in azienda. Tavolo governo-parti sociali per aggiornare i protocolli. Bombardieri UIL:”Serve un piano nazionale per codificare regole e funzioni per la distribuzione e la somministrazione dei vaccini”
L’ipotesi sarebbe la possibilità di utilizzare i presidi che già esistono all’interno delle aziende, quindi i medici aziendali, per le vaccinazioni delle categorie di lavoratori esposti al contagio.
“Serve un piano nazionale per codificare regole e funzioni per la distribuzione e la somministrazione dei vaccini”, ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.
“In questo quadro, bisogna aggiornare i Protocolli sulla sicurezza sottoscritti lo scorso anno con il Governo, anche introducendo due capitoli: quello relativo ai lavoratori fragili e quello sulla formazione. È necessario consentire la somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro, lì dove ci sono medici competenti e medici aziendali, ma anche nelle piccole aziende, magari facendo ricorso alle strutture bilaterali delle parti sociali presenti sul territorio. Tutto ciò per accelerare la distribuzione e per non pesare eccessivamente sulle strutture pubbliche. Ecco perché dobbiamo stabilire un percorso per arrivare presto alla sottoscrizione di un nuovo Protocollo”.
Anche il segretario generale della UILTEC Paolo Pirani, in occasione del Consiglio provinciale di Ravenna, è intervenuto sull’argomento:
“Ci vuole un deciso cambio di passo a sostegno del piano di Vaccinazione. Governo e parti sociali stabiliscano modi e tempi delle vaccinazioni in fabbrica”.
Il protocollo del 14 marzo 2020 siglato tra imprese e sindacati tutela la salute e la sicurezza dei lavoratori italiani e detta le regole del lavoro in presenza. Per tenere conto delle novità normative sul Covid, dovrà essere integrato da un addendum o affiancato da un nuovo protocollo che consenta alle aziende di vaccinare i dipendenti e i loro familiari, garantendo però chi non accetta.