Sugar tax, «anche con il rinvio 5mila posti di lavoro a rischio». Le imprese in rivolta contro la misura

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L’industria delle bevande analcoliche, rappresentata da Assobibe, chiede, in una nota, perché il Governo consideri intoccabile la sugar tax prevista dalla manovra (modificata solo con lo slittamento a ottobre della misura), una tassa che aumenterà del 28% in media la pressione fiscale su alcune bevande, e perché non valgano le stesse valutazioni sull’impatto negativo applicato sulle altre nuove tasse cancellate o ridotte dell’85%. I 5.000 posti di lavoro a rischio nel settore non sono di serie B.

Lo slittamento non basta
Per Assobibe «lo slittamento della sugar tax non cambia una situazione insostenibile, che ha già determinato lo stop agli investimenti. L’80% delle piccole e medie imprese del settore rischia di passare da un utile a una perdita con anche un risultato operativo negativo. Rimane una nuova tassa su chi produce e crea posti di lavoro, basata su presupposti sbagliati perché slegati dalla realtà».

Consumi già contenuti
«La sugar tax – sostiene David Dabiankov, direttore generale di Assobibe – è giustificata dal Governo per ridurre i consumi di zuccheri, ma si applica solo alle bevande analcoliche zuccherate i cui consumi sono contenuti, in calo da anni (-25%) e non sono la principale fonte di consumo di zuccheri in Italia. Ulteriore paradosso, si applica anche alle bevande prive di zucchero».

Serve un incontro urgente con il governo
Le imprese chiedono uno sforzo aggiuntivo prima dell’approvazione dei prossimi giorni in Senato e confermano la disponibilità ad un confronto urgente con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, così facilitare scelte informate e coerenti.

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