Se guadagno meno di mille euro al mese a cosa ho diritto?

L’elenco di tutte le agevolazioni sociali e fiscali che spettano a chi ha un reddito basso.

Mille euro al mese: secondo alcune norme di legge è questa, all’incirca, la soglia di povertà delle persone. Chi percepisce uno stipendio inferiore ha diritto a una serie di benefici e contributi (statali e non). Dal diritto al gratuito patrocinio all’assegno di mantenimento dell’ex coniuge, dall’assegno di invalidità all’esenzione dalle tasse universitarie per i figli, dalla quattordicesima all’esenzione del canone Rai. Non esiste tuttavia una norma che fissi un’unica soglia per tutte le svariate agevolazioni disposte dalla legge: ogni materia ha la sua soglia. Ma tutte restano, più o meno, nella stessa orbita. Così, un impiegato con una busta paga di 1.500 euro al mese resta fuori da gran parte degli aiuti. Proprio per cercare di fare il punto della situazione, in questo articolo cercheremo di elencare tutti i benefici che spettano a chi guadagna meno di mille euro al mese e quali sono, con precisione, le relative soglie.

Con uno stipendio inferiore a mille euro al mese non paghi avvocato e spese di giustizia

Partendo dal tema della giustizia, in base all’ultimo aggiornamento (risalente al 2015), il gratuito patrocinio spetta a chi ha un reddito annuo non superiore a 11.528,41 euro, poco meno di mille euro al mese. In pratica, chi rientra in questa soglia può scegliersi l’avvocato che vuole senza dovergli pagare la parcella (che sarà liquidata dallo Stato). Inoltre non deve pagare spese di giustizia come il contributo unificato, marche, bolli, notifiche. L’accesso al tribunale è completamente gratuito. Né l’avvocato può chiederti rimborsi per spese vive. Ma se perderai la causa, il giudice potrà condannarti a rifondere le spese legali all’avversario e, in questo caso, non c’è gratuito patrocinio che tenga.

Nel calcolare il rispetto del limite di 11.528,41 euro bisogna tener conto non solo del reddito percepito dal richiedente ma anche da ogni altro familiare con lui convivente. Pertanto se l’interessato vive insieme al coniuge o ad altri familiari (ad esempio i genitori, seppur pensionati) si prende in considerazione la somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, oltre ovviamente a quello del richiedente. Con la conseguenza che, una persona disoccupata, che vive ancora con entrambi i genitori percettori di reddito (anche pensionistico), non può ottenere il beneficio del gratuito patrocinio se la somma di detti redditi supera il limite di 11.528,41 euro.

Con uno stipendio inferiore a mille euro al mese ti spetta il mantenimento 

Lo scorso 10 maggio, la Cassazione ha riscritto le regole sul mantenimento dell’ex coniuge [1]. E stato stabilito, in particolare, il diritto all’assegno spetta solo a colei (o colui) che non ha un reddito tale da mantenersi da solo, reddito da rapportare al territorio in cui vive (si deve quindi tenere conto del potere di acquisto del denaro che, in determinate zone e paesi, è più alto che nei grossi capoluoghi). La Corte non ha definito un criterio quantitativo per determinare l’autosufficienza economica, ma ci ha pensato il tribunale di Milano [2]: secondo i giudici meneghini chi raggiunge mille euro al mese dirsi indipendente, mentre chi sta al di sotto di tale soglia può ancora rivendicare l’assegno di mantenimento da parte dell’ex.

Con uno stipendio inferiore a mille euro al mese sei esente dal Canone Rai

Non deve pagare l’abbonamento alla tv chi ha più di 75 anni e ha un reddito annuo inferiore a 6.713 euro. In tale soglia va calcolato anche il reddito dell’eventuale coniuge. Quindi, ad esempio, se uno dei due coniugi guadagna 3mila euro all’anno e l’altro 4mila, non si ha diritto all’agevolazione fiscale. Inoltre, per usufruire dell’esenzione è necessario non convivere con altre persone oltre al coniuge.

Con uno stipendio inferiore a mille euro ti spetta il reddito di inclusione

A chi ha un Isee non superiore a 6mila euro e un Isre non superiore a 3mila euro spetta il nuovo reddito di inclusione, una misura assistenziale di recente introdotta dal Governo. Il beneficiario deve avere inoltre:

  • un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 € euro;
  • un patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10.000 € (o a 8.000 € per la coppia e a 6.000 € per la persona sola).

Con uno stipendio inferiore a mille euro al mese ti spetta la Naspi

Chi viene licenziato o si dimette per giusta causa ha diritto all’assegno di disoccupazione (Naspi). Se il beneficiario viene assunto da altra azienda durante il periodo di percezione della Naspi, non perde il beneficio se il suo reddito è comunque inferiore 8mila euro annui (per redditi di lavoro dipendente) o 4.800 euro annui (per redditi di lavoro autonomo).

Con una pensione inferiore a mille euro non puoi subire il pignoramento

Se la pensione è di importo non superiore all’assegno sociale aumentato della metà non può essere pignorata. È il cosiddetto «minimo vitale impignorabile» che vale solo per le pensioni e non per lo stipendio. Pertanto, se l’assegno sociale è attualmente di 448,07 euro, il minimo di sopravvivenza impignorabile è pari a 672,10 euro (ossia 448,07 + 224,03 [che è la metà di 448,07]).

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