Rapporto UNWOMEN sulla uguaglianza e parità di genere

Quando si parla tra donne o di donne risulta sempre evidente la disparità di cui siamo oggetto, più o meno intenzionalmente, da persone e dalla società.

In questi ultimi anni si è evidenziato che non vanno banalizzati i segnali che arrivano dagli altri Paesi, sia europei che mondiali. E’ per questo che ritengo particolarmente interessante condividere con voi il rapporto che trovate in allegato in italiano, prodotto da UnWomen, l’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile.

La traduzione è opera dell’ASviS, associazione per lo sviluppo sostenibile attiva dal 2016 per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza  dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.

Dell’Agenda 2030 si parla ormai ovunque; è articolata in 17 obiettivi o “goal” principali a loro volta articolati al proprio interno; nell’ASViS è attiva anche la nostra UIL, e nel Goal5 siamo presenti come Coordinamento Pari Opportunità.

Vi propongo il rapporto perchè mette in evidenza che le donne sono sempre le più esposte e le più danneggiate, e che le differenze si combinano per aggravare i deficit: meno istruzione, meno accesso all’assistenza sanitaria e ad un lavoro dignitoso fa precipitare in maniera esponenziale la situazione femminile .

Come si legge nel rapporto, “… per ogni obiettivo, la ricerca illustra l’effetto combinato di status sociale, collocazione geografica ricchezza ed etnia. Ciò significa che la disuguaglianza di genere va analizzata tenendo in considerazione più dimensioni, quindi non solo il sesso, ma anche l’età, l’etnia, il reddito, la posizione geografica, eventuali disabilità e lo stato sociale”.

Ciò ci rafforza nella convinzione che è soprattutto dal lavoro e dall’istruzione che nascono diritti e dignità.

Anche nel contesto italiano va fatto un lavoro a più ampio raggio: accesso all’istruzione ed alle STEM, emersione del lavoro nero e riconoscimento del lavoro di cura, diritto ad un lavoro dignitoso, tutela delle differenze e disabilità fanno parte tutti dello stesso percorso di crescita personale e sociale per non lasciare indietro nessuna donna e dalla cui rivendicazione nessuna di noi deve ritenersi esonerata.

Buona lettura!

Sonia Ostrica

Coordinamento Pari Opportunità UIL

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