“Politiche più incisive per rilanciare l’occupazione”

Trieste, l’attivo regionale unitario di Cgil, Cisl e Uil con l’ennesimo allarme:
lento il recupero dopo la crisi e giovani sempre più penalizzati.
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Un recupero trainato dal terziario e da un’occupazione debole,
un settore importante come quello manifatturiero che subisce la perdita di quasi 30 mila posti nel decennio 2008-2018, la ripresa della cassa integrazione.
L’analisi di Cgil, Cisl e Uil al centro dell’attivo unitario che si è tenuto a Trieste, con 300 delegati.
Preoccupano crisi e vertenze difficili, non solo a Trieste, sottolinea Giacinto Menis, segretario generale della Uil,
che ricorda come nell’industria gli anni della crisi siano costati 17 mila posti in Friuli Venezia Giulia e oggi solo nel capoluogo regionale altri 6 mila siano quelli a rischio, e spesso sul giro d’aria ci sono piccole e piccolissime aziende che scompaiono nell’indifferenza dei media.
Arenatosi il confronto con la Regione sulla riforma sanitaria – denunciano i sindacati – desta allarme la stagnazione dell’occupazione giovanile.
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