Perchè l’8 marzo: la storia per meglio capire la festa delle donne. Continua la nostra iniziativa, nel ripercorrere le lotte e le vittorie delle donne. Oggi un’altra tappa importante: 1945, la parità.
1945: la parità
La Carta delle Nazioni Unite del 1945 è il primo accordo internazionale ad affermare il principio di parità tra uomini e donne. Da allora, le condizioni delle donne nel mondo sono sensibilmente migliorate, ma la strada da fare per arrivare alla completa parità è ancora lunga.
L’8 marzo, ogni anno, viene celebrata la donna in mille modi e sotto mille aspetti ma c’è ancora molto da fare per una parità tra i sessi che non sia solo a parole.
La donna, multitasking per natura e attitudine, in condizioni ‘normali’ si divide tra famiglia e lavoro, sacrificando i figli per la carriera o il contrario.
Nonostante questo le donne non sono in testa alla scala sociale.
L’Italia cosa fa? Offre pari opportunità ai due sessi?
In Italia il tasso di occupazione femminile è aumentato, dal 2006 ad oggi, del 17,3% ma risulta ancora evidente la disparità di genere, in quanto, il tasso di occupazione maschile è superiore del 20% circa.
Il mobbing per maternità colpisce ancora oggi tantissime lavoratrici ogni anno, da ciò possiamo comprendere che il nostro paese non tutela nel migliore dei modi la figura della donna lavoratrice mamma.
In uno stato che si dichiara essere fondato sull’uguaglianza tra i cittadini e sul lavoro, è sconcertante riscontrare tali disparità di genere in ambito economico e sociale.
Il Coordinamento Pari Opportunità e Politiche di genere della Uiltec intende rivolgere l’attenzione alla necessità di garantire pari opportunità a livello sociale, professionale e culturale, e per questo reputa fondamentale che sia necessario un grande cambiamento culturale in tutti i contesti lavorativi, e che sia doveroso sensibilizzare e promuovere un rispetto verso l’altro, partendo dal coinvolgimento dei giovani e delle donne nel mondo del lavoro.
La Uiltec vuole portare avanti una politica di inclusione, che si basi su valori fondamentali e irrinunciabili, che permettano di promuovere ancora di più una cultura improntata al rispetto del genere e alla prevenzione di ogni forma di discriminazione.