Malattie infettive trattate da Inail come infortunio. Il contagio da coronavirus concretizzerebbe un infortunio sul lavoro.
La problematica riguarda i tanti casi determinati dalla pandemia in corso, anche con conseguenze mortali, riferiti a soggetti che hanno subìto l’infermità durante l’attività lavorativa, dovunque sia stata svolta.
Le precisazioni le fornisce l’Inail con la circolare 13/2020, la quale si riporta direttamente all’articolo 42, comma 2, del decreto legge 18/2020, il quale stabilisce che “nei casi accertati di infezione, in occasione di lavoro, l’Inail assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato”.
L’Inail, come già in passato (circolare 74/1995), ha avuto modo di evidenziare che l’indirizzo vigente in materia di trattazione dei casi malattie infettive e parassitarie, è quello di tutelare tali affezioni morbose inquadrandole, per l’aspetto assicurativo, nella categoria degli infortuni sul lavoro: in questi casi la causa virulenta è stata equiparata a quella violenta.
Per contagio “in occasione di lavoro” non è necessario che l’infortunio sia avvenuto nell’espletamento delle mansioni tipiche disimpegnate dal lavoratore, è sufficiente, invece, che l’evento si sia verificato durante lo svolgimento di attività strumentali o accessorie rispetto a quelle collegate alla mansione.