Le reazioni dopo l’audizione sul progetto a2a

Moretti: «Con la centrale a gas avremo sviluppo e sostenibilità»
Il dem insiste: «Politica regionale e locale non nascondano la testa» Del Zovo (M5S) dubbiosa. Calligaris (Lega): «Troppi lati oscuri sulle ricadute»
LE REAZIONI DOPO L’AUDIZIONE SUL PROGETTO A2A Moretti: «Con la centrale a gas avremo sviluppo e sostenibilità» II dem insiste; «Politica regionale e locale non nascondano la testa» Del Zovo (M58) dubbiosa, Calligaris (Lega): «Troppi lati oscuri sulle ricadute» Giulio Garau «Non ci sono solo l’Ilva e la Ferriera di Trieste: anche il sito A2A di Monfalcone si trova di fronte a un bivio per poter coniugare sviluppo e sostenibilità».
A ribadirlo è il segretario provinciale del Pd di Gorizia e consigliere regionale, Diego Moretti, nel ricordare le motivazioni che hanno spinto il gruppo consiliare del Pd a promuovere un’audizione sul progetto di conversione a gas della centrale a carbone di Monfalcone.
L’audizione si è tenuta in Consiglio regionale lunedì scorso e ha fatto il punto sul futuro della centrale elettrica. Gli obiettivi sono il passaggio dal carbone al gas e alle fonti rinnovabili, il mantenimento dei livelli occupazionali (oggi 105 dipendenti diretti e circa 140 di indotto), infine lo sviluppo del sito industriale e sua bonifica. Tutto questo per un progetto da 500 milioni di euro come investimento da A2A, permessi permettendo (dal ministero dello Sviluppo economico), dopo che il Governo ha posto come dead line il 2025 per il carbone. La Quarta Commissione presieduta da Lorenzo Tosolini (Lega), dietro richiesta di Moretti che ha raccolto i pareri delle organizzazioni sindacali, ha ascoltato Filctem Cgil, Fiaei Cisl e Uiltec Uil e i responsabili dell’A2A.
La società (25% è di proprietà del Comune di Milano, altrettanto del Comune di Brescia, mentre il mercato detiene il 49,2% e lo 0,8% è di azioni proprie) ha confermato l’investimento di mezzo miliardo di euro per la riconversione della centrale attraverso la realizzazione di un «nuovo impianto ad altissima efficienza, soluzioni flessibili che abilitino lo sviluppo di fonti rinnovabili, soluzioni per l’economia circolare finalizzata al recupero di materia, messa a disposizione di parte del sito per valutare l’erogazione di servizi di re- tro-portualità».
Un progetto che ha l’approvazione di tutte le sigle sindacali. «La città di Monfalcone ha pagato molto in questi decenni, in termini ambientali, la presenza dell’olio combustibile e del carbone – ha commentato Moretti – nel 2015 il Governo e la Regione, entrambi guidati dal Pd, definirono l’abbandono del carbone entro il 2025.
A2A ha confermato l’intenzione di voler anticipare questa tempistica». E secondo il consigliere Pd «ora è necessario che la politica locale e regionale evitino di mettere la testa sotto la sabbia e inizino a occuparsi dell’economia e del lavoro, entrando nel merito di un progetto che prevede tra l’altro opportunità di servizi legati alla retro-portualità, che permetterebbero di mantenere l’attuale assetto occupazionale diretto e dell’indotto, includendole bonifiche». «La sola certezza è che il progetto per la riconversione verrà presentato il 16 dicembre, per il resto abbiamo ascoltato risposte un po’ troppo superficiali, considerata l’importanza del progetto stesso» dice la capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Ilaria Dal Zovo. «Su A2A servono idee chiare e progettualità condivise con il territorio – aggiunge il consigliere regionale leghista Antonio Calligaris – ho ritenuto di chiarire la mia posizione perché rimangono ancora troppi aspetti controversi sulle ricadute che avrebbe un nuovo impianto con una potenza di quasi tré volte quello attuale, sotto il profilo della salute verso la popolazione e sotto quello dell’occupazione, che rischia di essere profondamente ridimensionata rispetto agli oltre cento addetti attuali. E’ legittima la preoccupazione derivante dal fatto che invece le centrali a gas occupano solo 30/35 lavoratori e questo per il territorio sarebbe un grave danno al nostro tessuto socioeconomico».
Fonte Il Piccolo di Gorizia
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