La fase due e la riapertura delle attività: ecco le classi di rischio per ogni lavoratore
FASE 2 CLASSI DI RISCHIO
La fase due e la riapertura delle attività produttive e commerciali verrà stabilita dal Governo e si baserà sulla valutazione del rischio per i diversi lavoratori in riferimento all’attività che svolgono.
Si starebbe ponderando la riaperture di aziende e negozi, suddividendo le attività per il rischio di assembramenti e fornendo quello che viene definito come “rischio integrato”, ovvero il reale livello di criticità di ogni singola attività. Quelle ritenute più a rischio sono l’assistenza sociale e quella sanitaria, insieme al trasporto aereo. Alto il rischio anche per l’assistenza sociale residenziale, per i servizi alla persone e per le attività svolte dal personale domestico. Il rischio integrato, però, non sempre corrisponde con le attività in cui gli assembramenti sono maggiori, come nel caso delle concentrazioni nei centri commerciali, per le attività sportive e per quelle di intrattenimento.
Ecco la tabella che spiega quali sono per ogni categoria lavorativa.
Aggregazione sociale e rischi correlati
Uno dei parametri utilizzati per l’individuazione del rischio riguarda proprio il livello di aggregazione sociale, cioè il rischio di assembramento di persone per ogni categoria.
Le classi di aggregazione sociale vanno da un punteggio minimo di 1 a un massimo di 4 e a ognuna di loro corrisponde una determinata classe di rischio.
Le classi di rischio sono basso, medio e alto, con alcune sfumature intermedie.
Scorrendo la tabella, salta subito all’occhio che non necessariamente a una classe di aggregazione alta (cioè un settore con molte persone coinvolte) corrisponde sempre un elevato livello di rischio. Mentre è vero tendenzialmente il contrario, e cioè che a una classe di aggregazione bassa corrisponde un livello di rischio basso di contagio Coronavirus.
Quali categorie di lavoratori rischiano di più
Le categorie di lavoro con un rischio più alto di contagio, quelle che nella tabella riportano rischio “alto”, sono: trasporto aereo, assistenza sanitaria e assistenza sociale non residenziale.
Quelle ritenute più a rischio sono l’assistenza sociale e quella sanitaria, insieme al trasporto aereo. Alto il rischio anche per l’assistenza sociale residenziale, per i servizi alla persone e per le attività svolte dal personale domestico.
Rischio medio-alto invece, oltre alle lotterie e al gioco di cui abbiamo già detto, per chi si occupa della gestione delle reti fognarie, per chi lavora nel campo della pubblica amministrazione, della difesa e dell’assicurazione sociale, servizi di assistenza sociale e residenziale, attività varie di servizi alla persona e attività di famiglie e convivenza come datori di lavoro domestico, colf e badanti.
Quali categorie di lavoratori rischiano di meno
I settori lavorativi che invece presentano un basso rischio, associato anche a un basso livello di aggregazione, sono diversi: agricoltura, silvicoltura e pesca, estrazione di minerali da cave e miniere, manifattura, e cioè industrie e fabbriche di vario tipo, con l’unica differenza della riparazione, installazione e manutenzione di macchine e apparecchiature che presentano rischio assembramento 2 e rischio contagio medio-basso.
Scarsi rischi anche per chi lavora nelle costruzioni, nel campo assicurativo e finanziario, immobiliare e tutti gli studi professionali.