Energia e Petrolio: siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2019-2021. L’aumento complessivo nel triennio è di 120 euro

Comunicato stampa

ENERGIA E PETROLIO: SIGLATA L’IPOTESI DI ACCORDO PER IL RINNOVO
DEL CONTRATTO 2019-2021. L’AUMENTO COMPLESSIVO NEL TRIENNIO
È DI 120 EURO
L’intesa sottoscritta prevede di applicare l’accordo interconfederale sulla
contrattazione, firmato il 9 marzo 2018, e che la fase di verifica degli scostamenti
legati all’inflazione tenga conto degli scenari di andamento di settore garantendo i
saldi salariali
Dopo quasi 9 mesi di trattative e uno sciopero nazionale di 8 ore dei lavoratori del settore,
nella notte del 19 settembre, tra Confindustria-Energia e i sindacati di categoria

FilctemCgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil è stata siglata a Roma l’ipotesi di accordo per il rinnovo del
contratto di lavoro 1 gennaio 2019 – 31 dicembre 2021 del settore energia e petrolio (più
di 40.000 i lavoratori interessati, dipendenti da 34 imprese, tra cui il Gruppo Eni, Snam Rete
Gas, Saipem, Esso, Lukoil, Saras ecc.), scaduto il 31 dicembre 2018.
Salario.
L’aumento complessivo (Tec), secondo i dettami dell’accordo interconfederale sulla
contrattazione del 9 marzo 2018, sarà di 120 euro nel triennio. L’intesa prevede, così, un
aumento medio sui minimi (Tem) di 90 euro (categoria 4.3) diviso in 3 tranche così
ripartite: 25 euro da ottobre 2019; 35 euro da ottobre 2020; 30 euro da luglio 2021.
Novità contenuta nel modello è l’introduzione dell’Edr (Elemento distinto della
retribuzione) di due tranche così ripartite: 15 euro da gennaio 2020; 10 euro da gennaio
2021. L’accordo prevede che al termine della vigenza contrattuale ci si incontrerà per fare
una verifica complessiva tra inflazione programmata e quella realizzata tenendo conto però
dell’andamento complessivo del settore. Sul fronte del welfare contrattuale sono previsti,
inoltre, incrementi sulla previdenza complementare “Fondenergia” (5 euro).
“Con questo contratto abbiamo voluto difendere il nostro modello contrattuale –
commentano soddisfatti Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani, rispettivamente
segretari generali di Filctem, Femca, Uiltec – tale da mettere a riparo e salvaguardare il
reddito dei lavoratori. Finalmente – proseguono i tre leader sindacali – abbiamo rinnovato
un contratto che favorisce i giovani lavoratori sul piano normativo e previdenziale”.
Per far fronte ai cambiamenti economici, produttivi e tecnologici del settore è stato
rafforzato il sistema delle relazioni industriali nei due livelli contrattuali e sono stati ampliati
i compiti dell’osservatorio nazionale in merito soprattutto a formazione e partecipazione.
Sul tema del Hse (salute, sicurezza e ambiente) è da segnalare l’istituzione, in via
sperimentale, del delegato (Rlsa) di sito per le aree industriali complesse con il compito, tra
gli altri, della verifica dell’applicazione delle nuove normative e di comunicazione e dialogo
con il territorio. In tal senso la volontà di salvaguardare i diritti previsti dalla legislazione
vigente e la promozione e il rispetto delle condizioni di salute di sicurezza anche nelle
aziende in regime di appalto e subappalto.
Importante la decisione di realizzare un fondo, il terzo del settore, dedicato alla solidarietà
bilaterale per promuovere lo sviluppo dell’occupazione, gestire l’invecchiamento attivo dei
lavoratori, ricambio occupazionale e promuovere politiche di innovazione.
L’ipotesi di accordo stipulata – fanno sapere i sindacati – sarà unitariamente e
immediatamente sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori.

Roma, 18 settembre 2019

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