Emergenza Lavoro Trieste Industria

A Trieste mille posti di lavoro a rischio

Cgil, Cisl e Uil: “Il tavolo sulla Ferriera non basta. Giunta regionale e Comune mettano in campo una politica industriale”

A Trieste mille posti di lavoro a rischio

“Il confronto con il gruppo Arvedi sulla Ferriera di Servola non basta a fronteggiare l’attuale situazione di emergenza occupazionale in cui versa Trieste, che va affrontata con una progettualità capace di valorizzare e mettere in rete risorse potenzialmente molto importanti come il porto e i centri di ricerca”. È l’appello che lanciano alla Regione CgilCisl e Uil di Trieste, con Michele PigaGioacchino Salvatore e Antonio Rodà, che richiamano la Giunta e il presidente Fedriga al rispetto degli impegni assunti al tavolo ministeriale sul fronte della salvaguardia dei posti di lavoro, non solo con riferimento alla Ferriera, ma a tutte le crisi aperte sul territorio.

“In un contesto già contraddistinto da una progressiva erosione del tessuto industriale, gli oltre mille posti di lavoro messi a rischio dalle attuali situazioni di crisi rischiano di avere un impatto ancora più devastante di quello che avrebbero in altre realtà”, rimarcano i segretari, che sottolineano anche “le responsabilità della Regione e del comune di Trieste sulla chiusura dell’area a caldo della Ferriera, chiare e rivendicate a più riprese dalle rispettive giunte”.

Da qui l’invito a “non scaricare sui lavoratori la mancanza di progettualità e di una logica d’insieme che impedisce, al momento, di individuare alternative affidabili per il ricollocamento dei lavoratori di Servola e degli altri siti produttivi che rischiano un pesante ridimensionamento degli organici, come Sertubi, Burgo e Principe”.

“Gli impegni sul rilancio economico e occupazionale di Trieste – concludono Piga, Salvatore e Rodà – vanno mantenuti in un quadro ampio di investimenti e di innovazione sul territorio”. Ecco perché Cgil, Cisl sollecitano il presidente della Giunta ad avviare un confronto specifico anche a livello locale con tutte le parti in causa, “pronte anche a organizzare, in assenza di risposte e segnali concrete alle tante famiglie di lavoratori preoccupate per il proprio futuro, iniziative di mobilitazione dei lavoratori dell’industria e di tutto il sindacato”.

Right Menu Icon