Ecco la nuova autocertificazione. Gli spostamenti per lavoro sono liberi. Ma attenzione, in alcuni casi uscire di casa può costare molto caro.

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E’ ancora consentito spostarsi da un comune all’altro per andare a lavorare o per palesi situazioni di necessità o di salute.

E’ consentito  per esempio accompagnare un congiunto in prossimità di un porto, una stazione o un aeroporto.

È ancora consentito spostarsi da un comune all’altro per andare a lavorare o per palesi situazioni di necessità o di salute. Come per esempio accompagnare un congiunto in prossimità di un porto, una stazione o un aeroporto. Oppure recarsi a fare provvista di alimenti nel negozio più vicino alla propria abitazione. E in caso di controllo occorrerà compilare il nuovo modello di autodichiarazione.

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Nuovo Modello Per Autocertificazione

L’entrata in vigore del dpcm 22 marzo 2020, ha inciso temporaneamente anche sulla libertà individuale delle persone in sincronia con l’ordinanza del ministro della salute del 22 marzo che fino al 3 aprile vieta ogni forma di attività ludica o sportiva al di fuori di casa fatta salva l’attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e sempre nel rispetto delle distanze minime dalle altre persone.

In buona sostanza oltre a questa indicazione di dettaglio le circostanze che legittimano gli spostamenti al di fuori della privata abitazione devono essere correlate a comprovate esigenze lavorative, a esigenze di assoluta necessità o a motivi di salute. Ora non è più possibile rientrare alla propria abitazione o residenza senza un documentato motivo. Ovvero non è più possibile uscire dal proprio comune.

Uscire di casa può costare molto caro

Pugno duro contro chi viola le regole anti-contagio e di social distancing. La sanzione (penale), fino a 206 euro, fa spazio alla sanzione (amministrativa) pecuniaria fino a 3 mila euro e alla chiusura di negozi e attività.

Addio, dunque, alla violazione penale per inosservanza di un ordine della pubblica autorità (articolo 650 codice penale), punito con poche centinaia di euro.

Permane, invece, il reato penale, se si consuma nel caso di epidemia colposa provocato da chi, positivo, in quarantena, esce di casa: in questo caso si rischia la reclusione che  può arrivare fino a cinque anni.

Per le altre violazioni (come andarsene in giro senza necessità, o violare le disposizioni su chiusura di negozi o palestre, e così via) si applica una sanzione pecuniaria amministrativa, che va da un minimo di 400 euro a un massimo di 3 mila euro.

 

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