Due accordi di Distretto tra sindacati e imprese della concia. Regolano premio e lavoro somministrato

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I sindacati: ” Un accordo che vale più di una quattordicesima”

Sono due accordi importanti che vanno nella doppia direzione di introdurre la piattaforma per il welfare nella fruizione del premio di risultato e nella riduzione del lavoro somministrato in favore di quello interno alle aziende. Due accordi che, pur recependo indicazioni nazionali, stabiliscono una serie di “primati”: il premio è il più alto tra quello dei tre distretti del cuoio in Italia ed è stato sottoscritto in modo unitario dalle tre sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil ma anche da Associazione conciatori di Santa Croce sull’Arno, Consorzio conciatori di Ponte a Egola e Unione industriali. Due accordi, insomma, che riguardano sul territorio circa 3mila dipendenti di 400 aziende fino al 2023.

A presentarli sono stati il segretario provinciale FilcTem Cgil Loris Mainardi, quello della zona di Santa Croce Alessandro Conforti, Marcello Familiari per la Femca CislDia Papa Demba Uiltec Uil.

Il rinnovo prevede un premio di zona a 2mila euro annui, basato sui risultati aziendali nell’ultimo triennio e pagabile fino al 110 per cento. Risultato per niente scontato come spiegano i rappresentati sindacali confederali di settore Cgil, Cisl e Uil, in parte aiutato da una piccola ripresa del settore, che potrebbe però dipendere anche dal solo fatto che siamo in periodo di fiere.

Più o meno l’accordo riguarda 3mila lavoratori dipendenti del distretto che si estende su 2 province e comprende Fucecchio e Calcinaia oltre a Santa Croce sull’Arno, Ponte a Egola di San Miniato, Montopoli Valdarno, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte.

Il premio è stato creato stando attenti anche alle ultime circolari dell’Agenzia delle entrate, per portare nelle tasche dei lavoratori un accordo che vale più di una 14esima. Tra i parametri da valutare c’è l’assenteismo (che abbassa la produttività pro capite, diciamo), “Ma noi – ripetono i sindacati – siamo tranquilli su questo perché il dato dell’assenteismo qui è davvero basso”. Anche perché comprende, in pratica, solo le malattie brevi: sono esclusi ferie e permessi, ma anche, per esempio il follow up, il periodo di controlli dopo aver superato un tumore. Poi ci sono i parametri di risparmio sul consumo di acqua e di energia elettrica. L’accordo prevede inoltre l‘erogazione a luglio, invece che a marzo come ora, con i bilanci ancora aperti e quindi il premio nel 2020 è quello del 2018.

L’accordo sarà applicato anche ai contratti a tempo determinato e agli altri contratti, anche senza anzianità (ad esempio un lavoratore che è impegnato da un mese, lo prende in proporzione). Su base volontaria, i lavoratori potranno averlo sotto forma in welfare aziendale (per esempio per la retta dell’asilo nido o la pensione integrativa), cosa che garantisce un paio di incentivi. Intanto la cifra incassata sarà netta anziché lorda. E poi, proprio per incentivare questa scelta, la cifra si potrà alzare di un ulteriore 10 per cento. “Un cambio di mentalità epocale – sottolinea Papa Demba – che dovremo spiegare bene ai lavoratori, per fargli capire i vantaggi. Non è così immediato”. Ma comporta un risparmio anche per le aziende. “Da questo – sottolineano – deriva l’ulteriore percentuale”.

Un’altra novità sono le ferie solidali, la possibilità di donare le ferie a colleghi che non ne hanno a sufficienza per esempio per curarsi o per assistere un familiare che ne ha bisogno. Gesto possibile in base alla legge nazionale, che rimanda però ad accordi locali: il Distretto ora li ha sottoscritti. Con l’accordo, infine, è prevista un’ora in più alle 10 per attività sindacale, che dovrà però essere fatta in accordo con la proprietà e servire alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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