8 marzo:”Auguri a Tutte le Donne”. Non solo oggi….Serve fare una riflessione sulle difficoltà che esse affrontano ogni giorno. Sono le più colpite da questa pandemia.

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La riflessione

Le donne pagano ogni giorno un prezzo troppo alto, esse sono state colpite in maniera eccezionale dal Covid-19 perchè sono la maggioranza del personale sanitario, perchè sono quelle che la mattina portano i bambini a scuola, perchè sono quelle che generalmente nei lavori hanno un contatto più diretto con il pubblico.

Le lavoratrici sono le più colpite dai contagi professionali da Covid-19. È quanto rileva il nuovo ‘Dossier donne’ dell’Inail, pubblicato a pochi giorni dalla Giornata internazionale dell’8 marzo.

La pandemia ha anche provocato un aumento della violenza domestica ma nessun governo europeo ha inserito la protezione contro gli abusi tra le loro priorità, ricordando inoltre che, dal marzo del 2020, 2,2 milioni di donne nell’Ue hanno perduto il lavoro e hanno avuto maggiori difficoltà degli uomini a trovarne uno nuovo.

Ci sono ampie prove che i risultati duramente conseguiti negli anni passati sono stati ‘annullati’ con facilità. La presenza maggioritaria di donne nei settori e nelle professioni meno retribuite, come l’ospitalità, la vendita al dettaglio o i servizi alla persona, le rende particolarmente vulnerabili nei mercati del lavoro colpiti dalla crisi covid-19.

Le donne, nell’anno della pandemia hanno spesso dovuto rinunciare alla carriera, e sono state travolte dalla sovrapposizione tra smart working e lavoro di cura nella famiglia, hanno dovuto seguire i figli lasciati a casa dalla scuola a distanza.

Tutto questo oltre ad avere degli immediati effetti negativi creerà un’ulteriore barriera all’accesso delle donne a ruoli dirigenziali, facendo perdere un decennio di conquiste sui posti di lavoro.

Pay gap

La mobilitazione sulle disuguaglianze di genere è stata fin qui quasi inesistente, se è giusto mobilitarsi contro la violenza, altrettanto andrebbe fatto per le disuguaglianze. 

Il dato indica un divario medio del 20% tra donne e uomini, a parità di mansioni. Chiudere la forbice della disparità salariale e retributiva significa anche contrastare l’uscita dal mercato del lavoro delle donne . La cui paga può essere sempre sacrificata.

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